I benefici del Pilates per il Running

I benefici del Pilates per il Running

I benefici del Pilates per il Running

 

pilates per il running

 

Se sei un appassionato di corsa o stai cercando modi per migliorare le tue prestazioni atletiche, potresti trovare nel Pilates per il running il tuo alleato segreto. In questo blog post, esploreremo a fondo come l’unione di due discipline apparentemente distanti – il Pilates e la corsa – possa rivelarsi una combinazione vincente.

Dalla forza del “core” al miglioramento della postura e alla prevenzione degli infortuni, scopriremo come il Pilates per il running può fare la differenza nel tuo percorso di corsa. Preparati a svelare i benefici che per molti possono non essere evidenti che questa pratica può offrire, trasformando la tua esperienza di corsa in qualcosa di straordinario.

I benefici del Pilates per la corsa

Rafforzamento del “Core”

Uno dei principali vantaggi del Pilates per i running è il rafforzamento del “core”, ovvero l’area centrale del corpo. Gli esercizi di Pilates si concentrano sui muscoli addominali, lombari e pelvici, contribuendo a stabilizzare il tronco e migliorare il controllo del movimento durante la corsa. Ad esempio, esercizi come il “The Hundred” coinvolgono attivamente i muscoli addominali, favorendo una maggiore resistenza durante la corsa e aiutando a prevenire problemi di postura.

Miglioramento della Postura

Il Pilates si distingue per il suo impatto positivo sulla postura. Gli esercizi mirati favoriscono l’allineamento vertebrale, riducendo il rischio di lesioni alla schiena e alle articolazioni. Ad esempio, lavorare sulla stabilità del bacino attraverso esercizi di “bridging” contribuisce a mantenere una postura corretta durante la corsa, riducendo il carico su schiena e ginocchia.

Controllo Muscolare durante la Corsa

Il Pilates enfatizza il controllo muscolare e la consapevolezza del corpo. Ciò si traduce in una maggiore abilità nel isolare e attivare specifici gruppi muscolari durante la corsa. Ad esempio, esercizi focalizzati sulle gambe e sulla falcata, come quelli eseguiti con il Pilates Reformer, possono migliorare la coordinazione e l’efficienza del movimento delle gambe durante la corsa.

Prevenzione degli Infortuni

L’allenamento regolare di Pilates può contribuire significativamente alla prevenzione degli infortuni. Il rinforzo dei muscoli profondi e la stabilizzazione delle articolazioni aiutano a ridurre lo stress su tendini e legamenti. Esempi pratici includono esercizi che lavorano sulla forza degli arti inferiori e sulla stabilizzazione dell’anca, fornendo una solida base di supporto durante la corsa.

Incorporare il Pilates nella routine di allenamento di un runner può portare a una maggiore forza, resistenza e flessibilità, migliorando complessivamente le prestazioni e contribuendo a un’esperienza di corsa più gratificante.

Ci sono delle controindicazioni?

Mentre il Pilates può offrire numerosi benefici per i runner, è importante tenere in considerazione eventuali controindicazioni individuali. Alcune situazioni potrebbero richiedere una valutazione più attenta o addirittura l’evitare certi tipi di esercizi. Ecco alcune possibili controindicazioni:

Se hai subito lesioni muscolari, articolari o spinali, è essenziale consultare un professionista della salute prima di iniziare un programma di Pilates. Certi esercizi potrebbero esacerbare le lesioni esistenti o interferire con il processo di guarigione.

Condizioni mediche come ernie, discopatie o altre patologie spinali possono richiedere attenzione particolare. È fondamentale ottenere l’approvazione del medico prima di iniziare un programma di Pilates.

Mentre il Pilates può essere adattato per le donne in gravidanza, è essenziale consultare il proprio medico o un professionista della salute specializzato in gravidanza prima di iniziare o continuare un programma di Pilates durante la gestazione.

La pratica di Pilates richiede una corretta esecuzione degli esercizi per evitare lesioni. Insegnanti di Pilates non adeguatamente qualificati potrebbero non fornire la guida appropriata. Assicurati di seguire corsi tenuti da istruttori certificati.

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Chi era Pilates? La storia di Joseph Hubertus Pilates

 

chi era pilates

 

Chi era Pilates? Joseph Hubertus Pilates nasce a Monchengladbach nel 1883 , in una piccola città vicino a Dusseldorf, in Germania. Da padre famoso ginnasta di origine greca, molto conosciuto in Germania e madre naturopata.

Pilates era un bambino magro e di salute cagionevole, con diverse patologie come asma, rachitismo e febbre reumatica.

Il forte desiderio di superare i suoi problemi fisici lo portarono ad intraprendere da autodidatta, lo studio del corpo umano. Attraverso i suoi studi maturò l’idea che lo portò a credere che un corretto stile di vita e una corretta postura mantenuta attraverso l’esercizio fisico, siano alla base di una buona salute.

L’idoneità fisica è il primo requisito della felicità.

Joseph Hubertus Pilates

Pilates Attraverso la spinta dei genitori intraprese un duro lavoro su di se. Talmente forte fu la sua determinazione a superare le sue difficoltà fisiche che all’età di 14 anni venne scelto per posare come modello per una tabella anatomica.

Il periodo della prima guerra mondiale

Passando dal Bodybuilding alla boxe, alla ginnastica, e attività circensi, nel 1912 Joseph Pilates arrivò a Lancaster, con l’intenzione di allenarsi per migliorare la sua tecnica nella Boxe. Da qui successivamente girò per tutta l’Inghilterra esibendosi anche come acrobata in un circo, fino al 1914.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale Pilates venne rinchiuso in un campo di prigionia, colpevole della sua nazionalità Tedesca insieme ad altri suoi connazionali. Qui ebbe modo di raffinare e sperimentare i suoi esercizi allenando i suoi compagni di prigionia.

Il metodo Pilates è la completa coordinazione di corpo, mente e spirito. 

Joseph Hubertus Pilates

Successivamente Pilates venne trasferito in un altro campo a Knockaloe sull’isola di Man dove ebbe la grande occasione di perfezionare ulteriormente il suo metodo nella riabilitazione dei soldati feriti in guerra.

Fu in questa circostanza che ideò la sua prima macchina. Attraverso l’utilizzo di un lettino d’ospedale applicò funi e carrucole collegate con delle molle alle estremità del letto, ideando così il prototipo del primo Universal Reformer.

Pilates riuscì in tal modo a velocizzare notevolmente il processo di riabilitazione e tonificazione muscolare nei pazienti mentre erano ancora allettati, migliorando in tal modo il loro recupero psicofisico. Questo segnò l’inizio dell’idea delle Macchine per il Pilates.

Famosa ai giorni nostri la storia relativa a quegli anni durante l’epidemia di influenza spagnola che, fece oltre 50 milioni di morti, dove si narra che tutti coloro che seguirono le lezioni del Training di Pilates non furono contagiati.

In realtà non ci sono conferme che questo sia accaduto realmente, però a noi piace pensare che possa essere possibile.

joseph pilates

Il ritorno in patria

Alla fine della guerra Joseph Pilates tornò ad Amburgo in Germania dove lavorò come Trainer, occupandosi della parte atletica e di difesa personale del corpo di polizia di Amburgo.

In quegli anni iniziando anche con le prime lezioni private, Pilates ebbe il primo contatto con il mondo della danza, conoscendo Rudolf Laban, danzatore e coreografo ungherese, oltre che massimo coreografo della danza, il quale aggiunse alle sue teorie delle tecniche di Pilates, e Mary Wigman considerata una delle massime esponenti della danza libera tedesca e pioniera della danza moderna, che inserì nelle sue lezioni alcuni esercizi di Pilates.

Nel 1925 il governo tedesco venuto a conoscenza di chi era Pilates, gli offrì di lavorare come preparatore per la parte fisico atletica dell’esercito tedesco, ma a causa di ideologie politiche differenti, Pilates rifiutò e decise di trasferirsi negli Stati Uniti d’America.

joseph pilates

Gli anni in America

Durante la traversata in nave, conobbe Clara, una maestra di scuola materna che successivamente diventerà sua moglie.

Con lei nel 1926 fondò il suo famoso studio a New York, accanto alla sede del New York City Ballet, dove iniziò ad insegnare il suo metodo che chiamò “Contrology” fino agli anni ‘60.

Nello studio di New York venne riconosciuto e apprezzato soprattutto tra quei ballerini e coreografi, poichè si era visto che il suo metodo si adattava bene alla danza, migliorava la tecnica individuale e il recupero da infortuni.

Joseph Pilates lavorò su Contrology codificando una parte degli esercizi per il Matwork, e altri esercizi per le grandi macchine che ideò personalmente:

 

    • Universal Reformer
    • Cadillac 

    • Wunda Chair

    • Spine Corrector

Il suo metodo “Contrology” comprende lo sviluppo del corpo uniformemente, riconoscendo l’unità tra mente e corpo, l’importanza della respirazione, la precisione la fluidità e la concentrazione.

Il metodo Pilates sviluppa il corpo uniformemente, corregge la postura, ripristina la vitalità, rinvigorisce la mente ed eleva lo spirito.

Joseph Hubertus Pilates

Joseph Pilates morì nel 1967 quando sia lui che il suo studio erano diventati ormai una istituzione.

Dopo la sua morte l’attività venne continuata dalla moglie Clara con l’aiuto di un’allieva, Romana Kryzanowska che successivamente divenne la direttrice dello studio nel 1970.

Il Pilates di oggi si basa ancora sui suoi principi ma è stato arricchito ed integrato con conoscenze mediche e riabilitative sviluppate negli anni dopo la sua morte.

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